Roberto Cortese ha fondato Nelson Gioielli nel 2006. Come è nato questo progetto? Fin dal liceo mi occupavo delle riparazioni nel negozio di famiglia. Lì ho capito che nei gioielli avrei potuto esprimere la mia parte creativa. Quindi un’esperienza “sul campo”… Ho avuto la fortuna di avere esempi di grande competenza. Il mio sogno è quello di aprire un laboratorio dove lavorare gomito a gomito col mio maestro, con cui ancora collaboro stabilmente. Come sono state accolte le prime collezioni? Devo dire benissimo. Sono partito dai gioielli maschili, una produzione largamente tradizionale che ho interpretato con un pizzico di modernità, unendo la libertà creativa dei bijoux al rigore e alle tecniche della gioielleria. In che senso? I nostri articoli hanno le caratteristiche della gioielleria: sono lavorati e incassati a mano e studiati per essere portabili e confortevoli. E sono fatti per durare nel tempo, anche come design: il nostro primo bracciale col motivo dell’ancora è ancora un best-seller. Poi è nata la collezione per donna… Che ci sta dando grandi soddisfazioni, in gran parte per merito di mia moglie, che ha sensibilità e un occhio infallibile sulle proporzioni e i colori. E per quanto riguarda le lavorazioni? Amo molto la pallinatura: me ne sono innamorato durante un soggiorno a Marrakech, ammirando uno straordinario fregio in legno. Da quel viaggio sono nati due anni fa i nostri anelli Marrakech, uno dei maggiori successi delle nostre collezioni. La festa di colori delle pietre contrasta con l’argento lavorato e lasciato al suo stato più grezzo. I punti di forza dei vostri gioielli? La cura maniacale dei dettagli, chiusure e moschettoni inclusi. Per non parlare del packaging, realizzato a mano e personalizzabile come i gioielli stessi. Siete presenti solo nelle gioiellerie? Sì, in Italia siamo coperti da un’ottantina di punti vendita. Trattandosi di una realtà artigianale non ci interessano i grandi numeri e preferiamo fornire un buon servizio ai nostri clienti. Per esempio? Seleziono con cura i dettaglianti e finisco con lo stabilire rapporti quasi di amicizia. Essendo nato professionalmente in un negozio capisco bene le loro problematiche e sono sempre pronto ad andare loro incontro. Una regola di vita? Non parlo mai male degli altri, tanto meno dei colleghi!