Con i suoi 110 anni di attività nel settore del packaging di lusso, la Arturo Facchini risulta essere una delle più antiche imprese italiane e vanto del più autentico Made in Italy per quanto riguarda gli astucci per gioielli, che ancora oggi vengono realizzati artigianalmente nell’opificio dell’hinterland di Bologna. E’ nel 1908, infatti, che un giovane artigiano di nome Arturo Facchini apre l’attività a Genova, per trasferirsi poco dopo nello storico distretto dei maestri astucciai di Bologna e dar vita insieme alla moglie Amalia a un nuovo laboratorio in cui realizza scatoline per preziosi utilizzando semplici materiali come metallo, legno e cuoio. Da allora la storia dell’azienda – che ha sempre mantenuto il nome del fondatore anche dopo la sua morte, nel 1929, quando Amalia chiede aiuto alla sorella Anna che, insieme al marito Mario Mandes (padre di Arturo Mandes, attuale amministratore unico), assume il controllo dell’attività – è un succedersi di progressi e soddisfazioni: la linea Radica degli anni Ottanta, il trasferimento, negli anni Novanta, in un nuovo stabilimento dotato di macchinari all’avanguardia, l’acquisizione di alcune aziende che permette la specializzazione nel mondo della vetrinistica. Nel nuovo millennio l’azienda si concentra sulla sperimentazione e la ricerca di nuovi materiali arrivando allo sviluppo di due prodotti che ottengono i brevetti di Invenzione e di Utilità: il primo per Artù (nella foto), l’astuccio con funzione anche di shopping bag, il secondo per Tag, l’accessorio personalizzabile per racchiudere e sigillare ogni prezioso acquistato in gioielleria, e non solo. E’ del 2017 il trasferimento in una nuova ed elegante sede, sempre a Bologna, mentre è in fase di progettazione lo show room aziendale, che si aggiunge a quello già presente presso il Centro Orafo Il Tarì di Marcianise. I 110 anni di attività aziendale sono stati ufficialmente festeggiati in occasione dello scorso “Golden Cocktail” dell’Orafo Italiano, presenti Francesco Maria Soldano e Mario Mandes, rispettivamente direttore generale e figlio dell’amministratore unico della Arturo Facchini, Arturo Mandes.