Il gruppo Damiani ridisegna la propria organizzazione interna e la struttura dirigenziale, nominando come Ceo Jérôme Favier, manager che ben conosce le dinamiche del mondo del lusso avendo lavorato nel Gruppo Richemont per le maison Cartier e Jaeger Le-Coultre. Favier definirà le strategie per tutti i marchi di proprietà del Gruppo, rispondendo direttamente a Guido Damiani per le scelte di vertice. L’introduzione di questa figura risponde alla volontà della famiglia di definire un modello di business che sappia intrecciare con coerenza le diverse identità dei propri brand, individuando le metodologie manageriali più efficaci e garantendo la valorizzazione del patrimonio artigianale di cui è custode, anche attraverso l’integrazione con le più innovative tecnologie.
In seguito a questa nomina Damiani ha modificato anche l’organizzazione commerciale con lo scopo di potenziare la collaborazione con i partner nell’ambito della gioielleria di fascia alta. Fondato nel 1924, Damiani oggi è proprietario anche dei brand Salvini, Bliss e Venini, le cui origini risalgono al 1921, oltre a Calderoni, fondato nel 1840, e Rocca, nato nel 1794. Quotato alla Borsa di Milano, il Gruppo è tuttora guidato dalla famiglia del fondatore, giunta oggi alla terza generazione con Guido, Giorgio e Silvia Damiani.
Alla riorganizzazione manageriale si accompagna anche una significativa ridistribuzione degli spazi aziendali, data l’acquisizione, annunciata nei giorni scorsi, dell’ex Palafiere della cittadina piemontese e l’impegno di trasformare il sito fieristico in un polo produttivo d’avanguardia. Sorto circa dieci anni fa come spazio destinato alle fiere di settore, questo edificio è stato presto abbandonato e oggi i nipoti del fondatore Enrico Grassi Damiani hanno deciso di investire nella rinascita dei suoi 12.000 metri quadri: qui sorgerà una nuova sede produttiva del Gruppo Damiani. Definito l’accordo con il venditore, ExpoPiemonte, inizia la fase che vede protagonisti gli organi territoriali, a partire dal Comune di Valenza. «Contiamo sulla sensibilità delle istituzioni – ha commentato Guido Damiani – perché vengano seguiti tutti gli iter amministrativi necessari per consentirci di avviare la rinascita di questo edificio. Il nostro obiettivo è elevare ulteriormente l’immagine del distretto orafo valenzano e contribuire a farlo diventare il punto di riferimento dell’alta gioielleria in tutto il mondo».