Licia Mattioli, presidente di Federorafi, ha espresso disappunto e preoccupazione per l’esito negativo del tentativo di rilanciare a Bruxelles la proposta di regolamento UE per l’introduzione dell’etichettatura obbligatoria sui prodotti. Tale normativa è già attiva in Cina, USA e Giappone. «Anche in questa occasione, come accade da ormai più di 10 anni, ha prevalso la logica non industriale, mercantile e della disinformazione verso i consumatori finali dei paesi nord-europei – ha commentato la Presidente – Nonostante la determinazione di Confindustria che fino all’ultimo ha cercato con il Governo una soluzione anche di compromesso da presentare in Consiglio UE, nel semestre non si sono fatti passi in avanti sulla proposta europea, dopo il quasi plebiscitario placet del parlamento UE in aprile. Ora tutto passa nelle mani della presidenza lettone che non è certo nelle condizioni di promuovere efficacemente un dossier così significativo. La sensazione è che la nostra diplomazia e burocrazia non sia ancora attrezzata per affrontare le tematiche essenziali per il Made in Italy». Federorafi si augura che quanto avvenuto per il “made in” non si ripeta anche sull’importante operazione di free trade riguardante l’accordo di libero scambio a dazi zero tra Unione Europea e USA.
Nella foto Licia Mattioli, Presidente di Federorafi